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Paolo Cognetti ai politici: “Parliamo di natura”

Anche Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017 per “Le otto montagne”, sulle pagine de La Stampa (per leggere l’intera intervista, qui), ha voluto prendere parte alla discussione elettorale, sollevando il tema del cambiamento climatico che, secondo lo scrittore, non sta trovando lo spazio del dibattito politico.  

Siamo un Paese urbano e questi temi ci sembrano distanti, assenti dal quotidiano – spiega Cognetti all’intervistatore -. Non vediamo questi inverni caldissimi, l’emergenza acqua, le estati ormai tropicali come un vero problema. La politica nazionale oggi parla solo di due cose: soldi e immigrati (come pericolo)”. 

Non ci si occupa di natura secondo lo scrittore, che significa da un lato preservare l’economia che ruota a questo mondo, come l’allevamento e l’agricoltura; dall’altro i parchi ed i boschi, di cui ci si deve curare. Cognetti parla però anche dello sfruttamento della montagna, non più sostenibile, come aveva spiegato tempo fa entrando nella polemica sulla costruzione di impianti da sci nella sua valle con un articolo pubblicato su Repubblica (per leggerlo, qui). 

La soluzione, per Cognetti, sarebbe “una piccola rivoluzione culturale, far capire alla gente che parlare di natura non è retrogrado, non è un tema vecchio”.

 

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3 Commenti

  1. Esiste il movimento internazionale detto ECOSOCIALISMO.
    iL MANIFESTO SI TROV ASUL WEB…INUTILE ANDARE IN ORDINE SPARSO: MONTAGNA, STEPPA, PALUDE COSTIERA..COLLINA…COSTA MARITTIMA..
    Ma non se ne parla, sembra una fissa latino americana..invece…e’di ordine mondiale.

  2. A casa mia gli inverni sono freddi e il riscaldamento costa caro, le estati non sono tropicali e in primavera piove fin troppo …. come sempre da 72 anni.

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