Alpinismo

Per i suoi 50 anni Simone Moro si regala un’altra invernale. Buon compleanno!

“Non posso dire ancora dove andrò. Posso solo dire che sarà quest’inverno e che sarà probabilmente la scalata più fredda che io abbia mai provato”. Non si sbottona troppo Simone Moro (anche se noi qualche sospetto lo abbiamo), nell’intervista per i suoi 50 anni (che compie proprio oggi. Auguri!) rilasciata a Stefan Nestler. 50 anni e 54 spedizioni all’attivo, che presto potrebbero diventare 55. “Quest’inverno” e un “luogo molto freddo”, Simone è stato abbastanza sibillino riguardo al suo prossimo progetto invernale ma si tratta in fondo di aspettare qualche mese per scoprirlo. 

Al Campo 1 sul Nanga Parbat @Facebook Nanga Parbat

La partita delle invernali è ancora aperta, se i polacchi quest’inverno saranno in massa al K2 è anche vero che l’Everest attende ancora una prima salita invernale senza utilizzo dell’ossigeno: “Con lo Shisha Pangma ho riaperto i giochi invernali sugli 8000 dopo 17 anni di silenzio. Il Makalu è arrivato dopo 39 anni di tentativi invernali ed eravamo solo in due in uno stile molto leggero. Il Gasherbrum II è stato il primo 8.000 del Karakorum a essere mai stato scalato”, ha raccontato Moro, facendo un bilancio degli ultimi vent’anni di attività alpinistica. 

Simone ha parlato anche dei problemi avuti durante la spedizione al Kangchenjunga: “Ho solo fatto alcuni stupidi errori. Ho bevuto Coca Cola, Sprite e altre schifezza al Campo Base e sulla montagna non ho bevuto abbastanza. Al momento mi sento e sono in forma come prima”

La cosa più affascinante di una spedizione invernale per Simone è un mix di “solitudine, avventura e esplorazione, possibilità molto bassa di successo, nessuno sconto sulle difficoltà, vento, rare finestre di bel tempo… Una spedizione invernale non è solo la versione fredda di una spedizione estiva!”. 

Si è parlato di progetti passati e futuri, ma i 50 sono un bel giro di boa ed è anche tempo di fare dei bilanci. Quando gli viene chiesto di esprimere tre desideri Simone è molto chiaro: “Salute, salute e salute. Tutto il resto me lo fornirò da me. Avevo e ho tutto e solo Dio mi dà la salute, anche se lavoro molto per proteggermi quanto più possibile con una vita sana”

 

Il video del tentativo del 2012 al Nanga Parbat: 

Tags

Articoli correlati

5 Commenti

  1. Appena esce il suo nome i rosiconi spuntano come funghi 🙂
    Potreste affiancarlo al campo base (ovunque andrà) e avrete la possibilità di fare meglio.. magari usando le gambe al posto della tastiera.

    1. … E come ci va al campo base? In elicottero come l’ultima volta? Poi magari trova anche qualcuno che gli attrezza 2/3 della via con le corde fisse…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close