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Nuove misurazioni nepalesi all’Everest: ma non dimentichiamo il lavoro degli ultimi 30 anni

24 maggio 2004 – Alex Busca della spedizione K2 2004 con il georadar in vetta all’Everest @Foto repertorio

Il Corriere della Sera ieri in un articolo annunciava che i nepalesi intendono organizzare una spedizione in cima all’Everest per rimisurarne l’altezza in seguito agli episodi sismici degli ultimi anni. Ora la notizia è un po’ consunta perché in giro da mesi, anzi da qualche anno, e avrebbe almeno dovuto essere correlata da qualche annotazione che includesse le misure della vetta fatte nell’ultimo trentennio prima dai cinesi, da Desio e EvK2CNR con l’UNI di Padova e Trieste , da Bradfordw Washburn grande scienziato americano che realizzò la cartografia di dettaglio per il National Geographic e poi organizzò una missione a fine anni novanta per misurare la cima del tetto del mondo, usando peraltro innovativi sistemi matematici per misure geodetiche messi a punto da Giorgio Poretti dell’UNI di Trieste e poi ancora Ev-k2 CNR, nel 2004 con un’accurata misura con GPS e mire ottiche portate in vetta, ma anche un micro georadar, issato lassù dopo esser stato  costruito da un azienda italiana, il georadar funzionò perfettamente e venne poi prestato ai cinesi che di lì a un paio d’anni organizzarono una nuova missione per la misura della vetta.

Ora che l’Everest si sia alzato qualche millimetro o centimetro durante il terremoto è certo, anche perché al Laboratorio Osservatorio Piramide che sta lì sotto, a 5000 metri, ci sono strumentazioni sismiche e GPS oltre a un sistema di riscontro geodetico sui satelliti del progetto DORIS (Agenzia Spaziale francese e CNRS francese) che da circa 15 anni registra in continuo i minimi spostamenti della placca sulla quale anche l’Everest poggia. Si si muove, verso l’alto e verso nord est. I francesi scrivono che la stazione presso la base italiana è la più affidabile tra le decine del progetto DORIS. La voglia dei nepalesi di verificare nuovamente la cima pare legittima, ma, come dire, acerba e così raccontata anche ingenua.

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