Alpinismo

Nuova via in Alaska per Sílvia Vidal: 17 giorni in parete in solitaria

Famosa per le sue scalate in solitaria, Sílvia Vidal, quest’estate ha firmato un’altra prima nuova salita in Alaska sul lato ovest di Xanadu (Arrigetch Peaks, Alaska), passando 53 giorni in quella valle sperduta. La via l’ha chiamata “Un pas més” (un passo in più) ed è lunga 530 metri e offre difficoltà su A4/A4 + e 6a.

Sílvia ha passato 17 giorni in parete, portandosi dietro 150 kg di materiale e cibo, un peso non da poco se teniamo conto del fatto che la ragazza pesa 45 kg. Sílvia ha dovuto percorrere una ventina di volte la pista d’accesso alla parete trasportando tutto il materiale da dove l’idrovolante l’aveva lasciata.

La Vidal non è nuova alle solitarie estreme e ai bivacchi appesa in parete: nel 1999 in Pakistan sull’Amin Brakk (5.850 m), ripetendo in solitaria la via “Sol Solet”, ha dovuto fare trentun bivacchi in parete, ne venne fuori una via di 1650 m con difficoltà sul 6c/A5.

Questa volta in Alaska non è andata molto diversamente: “E’ difficile avere un’ idea di cosa significhi essere da soli in un posto dove non c’è luogo dove ripararsi durante i 36 giorni di permanenza, per di più c’erano gli orsi. Ho trovato gli orsi, alla fine tutto è finito bene ma ho passato dei brutti momenti, non solo durante gli incontri ma anche durante le settimane successive, fintanto che non sono riuscita a trasformare la paura”.

Come è solito, nelle sue avventure Sílvia non ha avuto aiuto esterno, niente radio o telefono per comunicare o chiudere informazioni sul meteo. “Non avevo con me né GPS né mappe della zona. La capacità di orientamento e le circostanze mi hanno aiutato a trovare la via”.

Tags

Articoli correlati

3 Commenti

  1. Ero a Bettles, AK, USA (dove ho casa da oltre un decennio) quando Silvia ha fatto la sua presentazione nell’hangar di BRA (Brooks Range Aviation). Mi permetto alcune correzioni in base alla toponomastica corretta e a quello che Silvia ha raccontato: 1) la parete si chiama Xanadu, non Xandu. 2) i giorni della spedizione (e il cibo a disposizione) sono stati 57 non 53. 3) Silvia ha raccontato di aver suddiviso il carico in 11 diversi bagagli, in base al fatto che come dite anche voi lei pesa solo 45 kg, di conseguenza ha fatto 11 viaggi e non venti, con i carichi, anche se ovviamente ha dovuto tornare indietro per ogni carico (quindi 22 volte avanti e indietro). Col tempo il cibo è diminuito è il numero dei carichi si è ridotto.

  2. Ci sono un pò di errori, Sol Solet (non “solm solet”) sull’Amin Brakk è stata aperta da un team di tre persone, non in solitaria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close